mercoledì 10 marzo 2010

" LA CASA SUL MARE "


LA CASA SUL MARE
CAPITOLO XII
Entrando in casa, con lo sguardo,
Greta, guardò il tavolino dove c'erano le foto in bianco e nero,
pensando di vedere il vecchio libricino di poesie, ma non lo vide.
Di quà, disse Costanza, indicando il terrazzo sul mare,
stasera mangeremo fuori, è una bellissima serata...
Imbandirono la tavola; Costanza e Greta, insieme, dalla sala da pranzo,
trasportavano le stoviglie, i piatti e tutto ciò che serviva...
Mentre l'acqua bolliva per la pasta, Costanza disse a Greta:
Ho fatto le trofie fresche e un pesto da sciodare i chiodi.
Sorrise Greta, chissà che buone???
Dov'è Roberto, chiese Greta a Costanza?
Sarà andato a prendere L'Arneis delle Langhe
in frigo, lo compro solo per lui...
Dopo le trofie, se avete ancora fame, c'è un'insalata mediterranea,
e del formaggio, rigorosamente di capra.
Per dolce: una bella crostata di mele e marmellata.
Mentre Costanza, apparecchiava la tavola, Greta cercando Roberto
in cucina si accorse di una porta ad un'anta sola, semiaperta nel corridoio,
avvicinadosi lentamente, vide il chiarore di una piccola lampada che illuminava l'uscio...
guardando dentro la camera vide Roberto, intento a cercare in un'antica libreria.
In quell'attimo estrasse un libro e aprendolo prese una foto,
come se sapesse della sua esistenza.
Sorrise guardandola, poi riponendola rimise il libro al suo posto.
Greta si ritrasse dall'uscio per non essere vista, e proseguì per la cucina.
Intanto, Costanza, aveva colmato i piatti con le trofie fumanti, colorate di verde, profumate di pesto, E chiamandoli, disse: a tavolaaa...
Greta aspettava che Roberto uscisse dallo studio,
facendo finta di incontrarlo mentre usciva
Quasi si urtarono, Roberto uscendo vide Greta sfiorarlo...
A tavola disse Greta,...
E' lo studio di Costanza disse Greta?
No, è il mio rispose Roberto, sorridendo...
Quarto ripiano, penultimo libro a destra, si ripeteva mentalmente, Greta,
cercava di memorizzare la posizione del libro, dove aveva visto Roberto sorridere
davanti a quella foto...
A tavola, Roberto, per rallegrare la serata si mise a raccontare una barzelletta:
Cera un bellissimo cono, che ammirandosi davanti allo specchio, si ammirava e adulava dicendo:
sono proripo un bel cono!
Si vesti elengantissimo e uscì a passeggiare per la sua circonferenza...
Incontro il raggio, educatamente saluntando: buonasera raggio,
il raggio rispose con un ghigno di canzonatura...
Buonasera cubo!
Come cubo? si chiese il cono, io sono un bellissimo cono...
Continuando a passeggiare per la sua circonferenza, inconrtrò il diametro:
buonasera diametro...
La risposta:
buonasera cubo!
L'ira cominciava a montare sulle guance del cono...
Affranto incontrò l'apotema:
buonasera apotema:
Oh, anche lei quì, signor cubo...
Il cono, disperato corse a casa, chiuse tutte le finestre, poi nel silenzio della sera
s'udi uno sparo...
Il raggio, il diametro, l'apotema, corsero a casa del cono, presagendo un gesto estremo:
infatti trovarono il cono steso a terra con un foglio da disegno a fianco,
l'apotema raccolse il foglio e leggendo ad alta voce per tutti, lesse:
sono stanco di farmi prendere
per il cubo da tutti...
Risero a sbellicarsi,Costanza e Greta,
ma non appena si calmarono, Roberto prese la parola:
Come si chiama il giapponese più brutto del Mondo?
Guardandosi con un punto interrogativo sospeso nell'aria, attendevano la risposta,
ma Roberto non riusciva a parlare, rideva ancora prima della battuta...
prese fiato:
poi disse:
SUSCHITU NAKAKATA
Greta rideva talmene tanto da cadere dalla sedia
Inconsciamente, Roberto, la seguì a terra,
Costanza Continuava a ridere,
vedendoli ritolarsi per terra abbracciati.

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