lunedì 22 marzo 2010

" LA CASA SUL MARE "


LA CASA SUL MARE
CAPITOLO XXX

Roberto, dopo aver dormito profondamente, si svegliò, e guardando verso la vetrata, vide che era ancora notte, guardando l'ora al polso vide che erano le 5,30 del mattino...
Si alzò lentamente, poi andò alla vetrata e guardando fuori rimase a bocca aperta...
Manhattan, illuminata, faceva un certo effetto, il chiarore della città oscurava le stelle, in compenso illuminava tutta la baia...
La sete del risveglio gli impastava la bocca, aveva bisogno di bere dell'acqua,...
Andò in cucina verso il frigo, e aprendolo vide che Carolina aveva lasciato una coca light...
da due litri...Bè disse Roberto, proprio quello che ci vuole per digerire la cena...
Dissetandosi alla bottiglia guardava verso la scrivania di Galileo, e a passi lenti la raggiunse...
Accese la lampada da tavolo e si sedette guardando verso la baia...
Aprì l'unico cassetto, scoprendo un libro rilegato in copisteria, simile a quello che aveva trovato nel caveau della banca. Probabilmente Galileo si appoggiava a qualche copisteria per rilegare i suoi appunti,infatti guardandosi intorno vide altri libri rilegati, cambiava solo il colore della copertina in finta pelle, ricordavano le rilegature delle tesi di laurea al Politecnico di Torino...Sorrise Roberto pensando: com'è piccolo il Mondo...
Brillarono i suoi occhi nel cuore di Manhattan,guardando il titolo del libro:
NUCLEOSINTESI
DEL VUOTO
LA VITA DELLE STELLE
Aprendo la prima pagina, lesse : Ci appaiono eterne le stelle, forse lo sono,
bruciano e si rinnovano nel cuore del loro nucleo
irradiano energia in un vento di luce, vivono per la vita,
la dove una goccia d'acqua
contiene un giardino.
Una meravigliosa promessa di vita
fra le zolle della Terra
o un pianeta gravido della vita.
a piè di pagina
una scritta in una lingua antichissima.
Roberto guardandola con una lente d'ingrandimento trovata nel casseto, osservava i simboli, pensando fosse una scrittura gerogriforme, ma guardando con più attenzione, riconobbe i segni che aveva visto su una misteriosa pietra sferica in un ritrovamento archelogico in un villaggio neolitico nel nord Europa.
È una misteriosa pietra sferica rinvenuta a Lepenski Vir (Porte di Ferro), un villaggio neolitico sulla sponda serba del Danubio o forse un santuario-necropoli. L'oggetto è perforato ai poli e, infilzato con un bastoncino, probabilmente era fatto vorticare. Il globo ha 7.000 anni e nessuno sa a che cosa servisse. La superficie è solcata da linee orizzontali e verticali: una sorta di mappamondo suddiviso in meridiani e paralleli. La maggioranza delle sezioni create dal reticolato è cosparsa di segni. Altri sono totalmente vuoti. E' riuscito a decifrarla pensò Roberto, infatti i simboli venivano incolonnati come un normale alfabeto delle lingue moderne.
Cercando nel cassetto trovò un foglio, dove ogni simbolo traduceva delle lettere e sillabe,
Con l'aiuto dell'indice che Galileo aveva creato provò a tradurre la scittura a piè di pagina:
Sei la donna più bella del Mondo
al mio Amore
Ti Amo




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