venerdì 12 marzo 2010

" LA CASA SUL MARE "


LA CASA SUL MARE
CAPITOLO XV
Roberto, intanto,
aveva sparecchiato la tavola,
e passando vicino al piccolo studio,
captava, il filosofare del discorso
fra Greta e Costanza.
Aspettò il silenzio
delle risa, e affacciandosi
sull'uscio disse:
datemi un punto
e solleverò
L'Universo.
Ei, ragazze,
io ho sparecchiato
ma i piatti chi li lava?
Io, disse Greta...
Ti aiuto, sorrise Roberto,
io lavo e tu sciacqui.
Costanza, si adagiò su una poltrona
vicino alla finestra guardando verso
l'orizzonte del mare,
dicendo: vi aspetto.
Lavando i piatti, Greta disse a Roberto,
Costanza è una donna intelligentissima,
spiega le cose difficili, con semplicità.
E' un dono della natura, rispose Roberto,
ci sono persone che vengono al Mondo con un destino,
per esempio: gli artisti, pittori, scultori, scrittori, e così via...
la genialità, è un evento raro, come può esserlo una malattia rara,
la natura a volte ci esalta, a volte ci umilia.
Per esempio:Stephen William Hawking,
un grande astrofisico,
prigioniero di una patologia terribile:
la sclerosi laterale amiotrofica.
Ho percepito alcune considerazioni filosofiche,
di Costanza, ascoltandovi dialogare, sulla realtà e il tempo.
Conosci il Pricipio di Archimede, disse sorridendo Roberto,
Si, rispose Greta:
ogni corpo immerso in un liquido
riceve una spinta verticale dal basso verso l’alto ,
uguale per intensità al peso del volume del liquido spostato.
Ti ricordi prima, sul terrazzo,
quando mi hai chiesto se avevo contato le stelle?
Si, mi hai detto che ne mancava sempre una!
Gioia, un bacio...
Guarda il lavandino, pieno d'acqua,
con dentro i piatti,i bicchieri, le posate,le nosre mani,
ora, immagina, che l'acqua contenuta sia lo spazio.
E le cose immerse siano le galassie, le stelle, i pianeti.
Il principio di Archimede applicato alla cosmologia potrebbe essere enunciato:
i quanti, acquistano in massa, il volume spazio temporale dell'energia
sottratta allo spazio.
Non capisco, disse Greta?
Esiste una legge fondamentale della natura scoperta e verificata sperimentalmente
che descrive il principio di conservazione della carica elettrica:
in un qualsiasi punto dello spazio dove si crea una lacuna, questa viene colmata
con una lacuna eguale e contraria.
Se lasciamo cadere nell'acqua questo bicchiere, puoi osservare l'onda di ritorno
dell'acqua che si eleva dalla superfice a riposo, mi segui?
Ora pensa ad una particella che emerge dal vuoto, per esempio un elettrone,
istantaneamente dal vuoto emerge anche un positrone, ma mentre l'elettrone occupa
una realtà, il positrone ne occupa una virtuale e parallela.
Noi vediamo l'acqua che si agita quando cade il bicchiere, ma non possiamo vedere
il positrone, l'antiprotone, l'antineutrone, e infine la particella di Higgs che conferisce la massa infinita
all'Universo, per noi ora nell'acqua nel lavandino.
Ho capito disse Greta:
La materia oscura non esiste, esiste l'energia oscura!
Bravissima, disse Roberto.
Ora se invece di contare le stelle.
conoscendo il peso di un quanto di luce, le pesassimo
in base al volume di energia spostato...
Splendido, fantastico, megagalattico,
il principio di Archimede al contrario
disse sorridendo Greta,
ora capisco, perchè secondo Costanza,
il passato e il futuro
non esistono.
Ma come hai fatto a pesarle tutte, se non sono tutte uguali!
Hai ragione Greta,
ci sono quelle di taglia piccola,media, grandi, grandissime,
molte collassano in buchi neri, altre esplodono,
molte hanno una vita lunghissima, come il sole.
Bisogna pesare il tutto, e poi per lacuna,
trovi tutte le stelle nello spazio,
è lo spazio vuoto la nostra bilancia.
Finito, di lavare i piatti disse Greta...
togli il tappo disse Roberto...
guarda l'acqua che defluisce in base alla grandezza della cavità
del foro di scarico,.
Continuando: ora immagina l'orizzonte
degli eventi di un buco nero,
ho capito disse Greta...
lo spazio defluisce nel buco nero, mentre la materia galleggia sulle onde
gravitazionali, come se fesse sospesa nell'acqua.
Quanti di luce, disse Roberto...
Greta, entrando nel piccolo studio, si accorse che Costanza
si era addormentata sulla poltrona,
guardando le sue mani, vide il libricino di poesie
aperto su una piccola poesia:
AMORE
Cercami
in un sogno,
oltre
lo spazio e il tempo,
non sarò mai lontano
nel dolce bacio
delle stelle











Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.