lunedì 22 marzo 2010

" LA CASA SUL MARE "


LA CASA SUL MARE
CAPITOLO XXVIII
Sedute sulle poltrone, vicine, una di fronte all'altra,nel piccolo studio di Costanza, con i bicchieri colmi di punck, guardavano la bellezza della luna sul mare. La tempesta era passata, ora il mare calmo rifletteva l'orizzonte in un manto di stelle...
Cosa ne pensi dell'esperienza che abbiamo vissuto in soffitta chiese Costanza a Greta?
Potrebbe essere solo suggestione rispose Greta, il temporale, la luce delle candele, lo scheletro che oscillava nel vento, forse anche la paura dell'ignoto ci ha fatto vedere quello
che immaginavamo...Quante cose, non riusciremo mai a spiegare disse Costanza, per esempio: Roberto. Perchè ha tenuto lo scheletro? Poi, adesso che rivivo nella mia mente,l'attimo in cui si è intravisto il volto illuminato dalla luce del fulmine, mi è sembrato di riconoscere i lineamenti della donna raffigurata nel quadro, sai,quello che mi aveva regalato, dicendomi di averlo trovato in un mercatino delle cose vecchie...
Supponiamo che Roberto, abbia vissuto la nostra stessa esperienza in una qualsiasi sera, o notte, mentre studiava in soffitta, e il quadro che ha detto d'aver comprato, è in realtà il ritratto di quella donna che lui stesso ha disegnato.
Se quello che abbiamo visto è reale???
Questa ipotesi, potrebbe essere vera...disse Greta...
Costanza guardando gli occhi di Greta sorrise...
Sei gelosa di un fantasma??? Di un ritratto???
Sorrise Greta...restando in silenzio...
Greta, prendendo la parola...domani con la luce del sole, andiamo in soffitta...
E no, disse Costanza, io non vengo, se stasera ci ha sorriso, domani che ci fa???
Scoppiò a ridere Greta, magari ci dice come si chiama, dove era vissuta...
O magari ci fa volare dalle scale rispose ridendo Costanza...
Posso dormire con te questa notte, chiese Greta, sono un pò scossa, anch'io rispose Costanza, stavo per chiederti di fermarti quì.
Greta, nel letto con Costanza, pensava che aveva lasciato la porta della soffitta aperta,
sai Costanza, abbiamo lasciato la porta della soff...
lascia perdere, rispose Costanza, la chiuderemo domani...
Cerca di dormire, domani è un'altro giorno...
L'attimo di silenzio che seguì, fu invaso dal rumore di una porta che si chiudeva con violenza
come se il vento all'improvviso avesse dimenticato la delicatezza.
Quattro occhi accesi come dei fari scandagliavano il buio in un silenzio gelido,...
Hai sentito questo rumore? Esclamarono all'unisono...
Sarà stata una raffica di vento a chiudere la porta in soffitta, quì in questa parte del golfo a volte arrivano improvvise folate di vento dal mare, disse Costanza...
Il fruscio di un corpo che si siede su una poltrona, le raggiunse dal piccolo studio...
E questo cos'era??? S'interrogavano senza fiatare...mentre le tende della finestra ondeggiavano in assenza di vento.
Ora basta!!! Disse Costanza alzandosi di scatto, Greta la segui a ruota.
Accesero le luci del corridoio e sporgendo la testa in avanti dall'uscio della camera da letto guardarono a destra e manca se vedevano qualcuno.
Poi lentamente, tenendosi per mano, si avviarono verso il piccolo studio, con il cuore in gola... guardarono dentro verso le poltrone...
Il chiarore della luna illuminava la piccola stanza, riflettendo sui vetri delle librerie,
Niente disse Costanza, non c'è nessuno, Greta invece vide un'ombra che attraversava il chiarore che filtrava dalla finestra, e sulla poltrona il piccolo libricino di poesie che si chiudeva lentamente...Costanza accese le luci, poi controllando che la finestra fosse ben chiusa, tirò le tende oscurando la luna, poi guardando verso la poltrona vide il libricino adagiato sul bracciolo, raccogliendolo con la mano esclamo: e da ieri che lo cerco, ogni tanto lo smarrisco, poi all'improvviso riappare...
Posso vederlo disse Greta, incuriosita dalla visione che aveva appena vissuto, e con il libricino fra le mani, andò verso il terrazzo, Costanza la seguiva in fila indiana...
Sull'orizzonte del mare, una luce salina sbrecciava lentamente la notte...
Guarda disse Cosanza: albeggia...
Greta, guardava il libricino aprirsi fra le sue mani, come se quella luce sull'orizzonte, fosse un segnalibro del tempo...
Notò, sul margine della pagina, il chiarore limpido del sale, quelle inconfondibili tracce che brillano sui petali di una rosa il sapore della rugiada del mare...
Costanza,si appoggiò al braccio di Greta,
come se attendesse che leggesse anche per lei...
Greta, con la voce commossa lesse:
" AL DI LA' DEI SOGNI "
Ricuce
gli orli del cielo
la nuda carezza
del vento,
lungo gli argini
del cuore
morde
il fiume dei ricordi
mentre gli occhi
attraversano
il tempo.
Scorrono
gli anni
in gocce di rugiada
sui fiori mai colti
e mai
dimenticati,
come
i tuoi occhi
dentro ai miei.
Tendo le mani
all'ombra
d'un respiro,
il quel bacio
del mare
che in silenzio
mi
dissolve
Ora, l'orizzonte sul mare, era un'esplosione di luce,
l'umidità del mare, venne rivelata dall'improvvisa apparizione
dell'arcobaleno.
Guardando verso l'orizzonte, le due donne videro nitida, la figura di una donna,
dissolversi lentamente,
in quell'attimo che precede l'aurora,
nell'ultima luce delle stelle








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