sabato 13 marzo 2010

" LA CASA SUL MARE "


LA CASA SUL MARE
CAPITOLO XVI
Greta, prese un plaid di lana dall'armadio
della camera da letto,
è coprì Costanza,
profondamente addormentata.
Socchiuse la finestra, spense la lampada
sulla scrivania,mentre fra le mani, il piccolo libricino di poesie,
cambiava colore, come in un mutare delle stagioni,
i meravigliosi giardini
nella promessa di una goccia d'acqua,
l'Amore di una vita,
in una piccola lacrima
si rifletteva sul mare
mentre Roberto la baciava teneremente
sull'albeggiare della luna
nel cuore profondo della sera,
ormai notte
fra le braccia delle stelle.
Si è addormentata seduta alla poltrona
disse Greta, a Roberto.
Chissà quante volte, quante sere,
ha dormito sulla poltrona guardando il mare...
rispose Roberto.
Sembra che i sogni emergano dal mare,
come piccole vele,
sui cui sali, sulle ali del vento,
fin dove l'alba del risveglio ti riconduce
al divenire della vita.
Lasciamola sognare, disse Greta,
forse adesso è con Ettore,
in uno spazio tempo
incommensurabile.
Dopo aver chiuso tutte le finestre,
e chiuso piano, piano
la porta di casa di Costanza,
si avviarono su per le scale, ma un leggero rumore,
li fece trasalire, intuendo la presenza,
di qualcuno, o di qualcosa, fuori dall'uscio del palazzo sul carroccio.
Si, guardarono,un attimo negli occhi, sorrisero,
e ridiscesero le scale.
Aprendo il portone del palazzo, Greta Esclamò:
ma è Ragù, ciao piccolo,
ci hai seguiti!!!
Ragù, disse Roberto, piccolo,
avrai fame, sete,
e accarezzandolo con delicatezza
Roberto e Greta,
lo accolsero nella loro casa.
Ragù, divorò velocemente,
il pane che Greta gli aveva spezzettato in un piatto,
ma straranamente ignorò l'acqua, nel piatto vicino,
Non avrà sete , pensò Greta...
Ragù, dopo essersi preso una razione di coccole,
si diresse verso l'uscio socchiuso della casa,
si fermò un attimo a guardarli, poi uscì,
e scendendo le scale, emise uno strano guaito,
che fece rabbrividire Greta,
Roberto uscì sul terrazzo, per vedere in che direzione andasse Ragù,
vieni Greta, guarda Ragù, va nella direzione della grotta...
E' sabato notte disse Roberto, l'ultima sera insieme,
perchè non la passiamo nella grotta?
Brillavano della luce delle stelle gli occhi di Greta, si Amore,
rispose Greta, anch'io avevo desiderarlo farlo,
e stavo per chiedertelo, mi hai anticipato, di un'infinitesima frazione di tempo,
ma Roberto abbracciandola e baciandola teneremante, sussurò impercettibilmente,
è solo un battito del cuore.
Presero delle coperte e una torcia a pile, e si avviarono nel cuore
della notte sulla scogliera.
A metà strada si accorsero che Ragù li spettava sul sentiero,
abbaiando nella loro direzione rivelando la sua presenza:
c'è Ragù disse Roberto,seguiamolo disse Greta.
Di lì a poco, con cautela, giunsero alla strettoia che conduceva alla grotta,
Ragù si era gia inoltrato nella cavità,
abbaiando con un tono che lentamente si affievoliva
in base alla metrica del suo allontanarsi da loro.
Roberto spense la torcia,
ora il buio limpido della notte rivelava lo splendore del cielo,
mentre il vento soffiava sulla scogliera
il respiro del mare,
che splendore disse Greta!
Ci sono tutte le stelle, e guardando Roberto sorridere,
lo abbracciò con tutte le sue forze...
Guarda Greta, si vedono le stelle cadenti sul mare,
esprimi un desiderio:
Greta, lo baciò dolcemente,
non disse nulla...
mentre Roberto si rifletteva
nella luce di una piccola lacrima
che emergeva dal cuore di Greta,
mentre sulle sue ciglia
brillavano le stelle,
in silenzio,
sull'orizzonte
del mare





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