lunedì 19 aprile 2010

" LA CASA SUL MARE "


LA CASA SUL MARE

CAPITOLO XXXXXIX

Roberto, ripresosi dalla violenta esplosione che aveva mandato in frantumi i vetri della cabina, si accorse che Erina e Debora erano svenute.
Mentre in lontanza si acutizzava il suono delle sirene della polizia...
Sono nei guai, pensò Roberto...Guardandosi intorno vide una piccola chiesa, cento metri più avanti della cabina, raccolse il giornale e il soprabito, poi con passo veloce, senza attirare l'attenzione si defilò verso la chiesa.
Entrando nella chiesa, si fermò un attimo, guardando in lontanaza la polizia che soccorreva le due donne svenute, di lì a poco sopraggiunsero delle ambulanze...
Niente di grave pensò con sollievo Roberto, mentre la grande porta in legno della chiesa restava alle sue spalle...
Roberto, rimase a bocca aperta, guardando l'architettura e le vetrate a cattedrale che riproducevano il Vangelo...La chiesa era vuota,Robertò sentì dei passi lenti, trascinarsi da dietro l'Altare, sembrava il tipico rumore dei sandali in legno leggero.
Roberto si nascose dietro una delle grandi colonne che sostevano la grande volta decorata e affrescata di recente, le figure e lo sfondo della cupola si distinguevano nitidi...
Un Fransescano, avvolto nel suo saio, camminava lentamente verso Roberto, piano, piano avanzava guardando i suoi passi come se li contasse da sempre...
Superò la colonna, dove Roberto abilmente ruotandogli intorno si eclissava alla vista del vecchio francescano, che ormai giunto sulla grande porta, la chiuse con fatica a chiave...
In quel momento a Manarola, Greta rimasta sola, sul terrazzo sul mare, guardava il cielo riflettersi
sulle onde,mentre la luna adagiata sull'orizzonte, illuminava il suo viso, come se una luce salina
dipingesse il volto di Roberto sui suoi occhi...
Di lì a poco, un canto dell'anima, emanava dal suo cuore, la sua voce intonava nel vento,
l'Amore puro che attraversava ogni confine...
Nella piccola chesetta a Boston, Roberto, sentì un brivido attraversargli il cuore, mentre un canto si levava fra le navate della piccola chiesa...
Il viso di Greta, gli appariva nella luce che attraversava le vetrate a cattedrale, mentre sentiva il profumo del mare tracimare gli occhi di Greta...e i suoi...
Il francesano andando verso l'altare s'inginocchio per pregare, mentre Roberto lo guardava da dietro la colonna, ascoltava in silenzio trattenedo il respiro...
Trasalì Roberto ascoltando la voce flebile e rauca raggiungerlo:Se sei entrato in questo luogo
per rubare...sappi che c'è solo un calice di legno sulla quella povera pietra...indicando l'Altare...
Roberto andando verso l'Altare,sussurò, mi hai visto entrare...e non mi hai cacciato...
E chi sono io, per dire chi può entrare nella casa di Dio, forse neanche io ne sono degno...
Prima ho sentito le sirene della polizia, poi guardandoti entrare, ho capito che cercavi riparo,
e non denaro...Sorrise , Roberto, guardando il vecchio francescano sorridere...
C'è un telefono in chiesa, chiese Roberto??'? Si, rispose il franescano, nella sacrestia, vieni andiamo, per di quà, dietro l'Altare...Io sono Fracesco esclamò e tu??? Io sono Roberto...
stringendosi le mani...Roberto attraversando la navata dove era ubicato l'Altare, vide il vecchio calice di legno appoggiato su una vecchia pergamena bordata dai segni del tempo, avvicinandosi
lesse sottovoce:

" SACRO GRAAL "

Cuore di Luce
Dove tutte le cose
sono state illuminate
Tutte le parole pronunciate
Colmo d'Amore Divino

guardando il francescano, camminare davanti a lui,come se contasse i suoi passi, Roberto intuì, la vita straordinaria di quell'uomo, vissuto in una luce più grande, a cui aveva dedicato la sua vita...
Giunti nella piccola sacrestia, Roberto recuperò il numero del cellulare di Orchidea, e telefonandogli dal telefono della sacrestia, gli chiese aiuto, spiegandogli dove si trovava...
Orchidea, esclamò, non ti muovere di lì, appena pronte veniamo a prenderti...
Francesco, uscito sulla strada, per controllare se ci fosse ancora la polizia, si accorse di alcune pattuglie che controllavano le strade. Ritornando nella sacrestia, disse a Roberto: c'è ancora la polizia che cerca qualcuno. Roberto scoppiò a ridere... cercheranno mica un tirannosauro rex???
Roberto, prese poi dal portafogli una grossasomma di denaro sporgendola a Francesco, tieni, accettala per i poveri...sono sicuro che nelle tue mani, diventeranno pane...
Di lì, a poco si sentì bussare alla piccola porticina della sacrestia, ubicata sul retro della chiesa in una via a ridosso del grande edificio.Orchiedea e Alessandra, entrarono furtive, sicure di non essere state viste.buonasera esclamò il francescano, buonasera padre dissero le due donne e Roberto dov'è??? Roberto, intanto era ritornato in chiesa, attratto dalla quella voce che indava le navate e profumava di mare i suoi occhi, nel suo cuore sentiva l'Amore di Greta, attraversare
lo spazio e il tempo...
Ritornò, sull'altare per guardare il calice adagiato sulla pergamena, sollevandolo girò la pergamena, a piè di pagine lesse: Parsifal...
In quel momento, Orchidea e Alessandra, entrarono in chiesa, preoccupate gli chiesero: stai bene...abbiamo sentito dalla gente fuori che c'è stata un'esplosione nella cabina nell'isolato vicino,
pensano ad una fuga di gas...
Si, sto bene rispose Roberto, poi guardando Alessandra esclamò: ma sei bellissima...
Orchidea, aveva cancellato la barbona risuscitando Alessandra alla vita...
Come stai? Chiese Roberto ad Alessandra...Bene rispose, lei, voglio ricominciare a vivere...
In quel momento il suono di un organo, aleggiava nell'aria, mentre la vove che attraversava il mare, inondava le navate della chiesa...
Francesco, seduto all'organo, suonava scale armoniche sconosciute, come se a suonare fosse il vento...Roberto, aprì il quotidiano alla pagina dove aveva letto in piccolo articolo sulla nuova tecnica di criofiltrazione degli anticorpi, poi disse ad Alessandra: leggi...
ma è fantastico eslamò!!! Guardando negli occhi Roberto, intuì quello che stava per dirgli Roberto: Alessandra prendendo la parola disse: la stessa tecnica può essere usata per curare le malattie autoimmuni, rimuovento gli auto-anticorpi!!!
Orchidea, disse non ho capito, ma penso sia una cosa importante!!!
E ora??? Se non puoi partecipare al congresso??? Eslamò Orchidea, che ingiustizia!!!
Roberto, guardando Alessandra negli occhi, sorrise...Potrai farlo tu Alessandra...
Andrai al congresso dicendo che sei la mia segretaria, e che io sono tornato in Italia per un esperimento su un vaccino sull'HIV...
Vengo anch'io eslamò Orchidea, non sono mai stato in un tempio della Scienza...
E tu Roberto??? Esclamò Alessandra???
Io vi aspetterò quì, fra queste antiche mura, ho bisogno di ritrovarmi,
di ascoltare questa voce, che soffia dal mare, sulle ali del vento...
l'Amore di una sirena
che giunge al mio cuore
in queste piccole stelle di sale








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