giovedì 8 aprile 2010

" LA CASA SUL MARE "


LA CASA SUL MARE
CAPITOLO XXXXIV
Greta, trasalì per un piccolo urlo di Costanza, si avvicinò a Costanza come per chiedergli cosa fosse successo??? Si accorse che in realtà Costanza parlava nel sonno...
E senza volerlo ascoltò: Ossolina stai ferma lì, o ti spezzo le ossa!!! Greta, scoppiò a ridere...
Costanza, dentro ad un sogno stava lottando con Ossolina...Greta gli soffiò sulle labbra facendole il solletico...Costanza si ammutolì riprendendo a russare...
Intanto Ragù, si era portato vicino all'uscio, facendo intuire a Greta che voleva uscire...
Greta, aprì la porta:in un attimo Ragù sparì dalla sua vista...
Greta, richiudendo lentamente la porta per non svegliare Costanza, fu attratta da un raggio di luna che attraversava la camera, andando ad illuminare il piccolo libricino di poesie, adagiato sulla balconata del terrazzo. Uscendo sul terrazzo, vide la luna adagiata sul mare, mentre una lieve brezza, profumava l'aria dell'essenza sconosciuta. Greta, raccogliendo il piccolo libro tra le mani, sentì un leggero tremolio alle gambe, si appoggiò con il corpo contro la ringhiera per trovare sostegno, ora il cuore pulsava sulle tempie. Il piccolo libricino profumava di salsedine mentre schiudeva le sue pagine, come se il cuore infrangesse fra i suoi versi, la voce del vento...
Dolcemente fluttua nella nottel`immagine argentea della lunacome un antico ritrattoappeso alla parete del cieloIl vento sibila una dolce melodiaantica come il mondosatura di arcani profumirubati alla tua pelleai tuoi capellialla tue dolci labbraI miei occhi distillano saleper le mie labbraamaro veleno per il mio cuoreormai ritratto del tuo sorrisoche dolcemente fluttua nella notte della mia animaSono diventato cieco sordo mutoeppure il ventomi parla ancoradi noi...ed io capisco che è il tuo amorea soffiare dolcemente fra le spire del tempoOra la luna, era sparita oltre l'orizzonte, dalla profondità del cielo si potevano vedere tutte le costellazioni, il cuore di Greta, ora, era sulle sue ciglia, mentre il verde smeraldo del mare
emergeva nel dolce sorriso dell'alba. Greta, decisa, imboccò le scale verso la soffitta,
portava con sè, il plurin ball e un borsone che aveva recuperato in garage, nella mano destra il femore di Ossolina...Albeggiava sul mare, Greta, piano, piano avvolgeva le ossa di Ossolina nel plurin ball, per ultimo lasciò il cranio, adesso fra le sue mani tremanti, il teschio di Ossolina roteava fra le sue dita...il cuore le si fermò per un'istante: adesso vedeva il viso di Costanza...
Una lacrima le scese dagli occhi...Adesso vedeva il suo volto...guardò le sue mani giovani attraversare il tempo, ora le dita scheletrite dal tempo...accarezzare le orbite degli occhi, adesso vedeva le ciglia del mare, schiudere uno spicchio di cielo...
Ripose il teschio nel borsone, poi con passo veloce andò in garage a prendere la vespa...
Albeggiava sulla scogliera, il paese addormentato, la guardava sfrecciare verso la costa...
Il sole sul mare, appariva come una grande sfera di luce, sospesa, fra la notte che lentamente sfumava sulle colline...con le ultime stelle appese all'ultimo sogno...
Greta, lasiò la vespa sul sentiero che conduceva all'ingresso della grotta sul mare, e a passo veloce, percorse il sentiero a raso sul mare della scogliera. Il maestrale soffiava fortissimo, piegava i fiori sul ciglio del mare, mentre la salsedine brillava le ciglia di Greta...
Greta, raggiunse la piccola grotta trascinando il borsone, lo spazio non consentiva di portarlo a mano, a ridosso del corpo... Greta, si denudò dei suoi abiti, poi si immerse con il borsone fra le mani, per attraversare il passaggio sommerso alla grotta più grande...Guardava la luce delle alghe primigenie, illuminargli il passaggio...Greta, con il coraggio delle sue convinzioni, attraversò il passaggio sommerso.
Raggiunta la grande cavità, oltre il passaggio. Greta portò il borsone che conteneva lo scheletro di Ossolina su una piccola spiaggetta...
Guardando la volta della grande grotta, rimase incantata dalla bellezza delle stalagmiti e stalattiti che decoravano milioni di anni, in un silenzio infranto solo dal vento, che ora sibilava un'arcana melodia...Greta, raccolse dei sassi arrotondati dalle maree, riponendoli dentro al borsone...Il loro peso, adagerà il borsone sul fondo del grande lago salato, pensò, poi recitò una preghiera, mentre guardava, lentamente il borsone che conteneva lo scheletro di Ossolina, inabissarsi e svanire nella profondità del mare...


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