martedì 13 aprile 2010

" LA CASA SUL MARE "


LA CASA SUL MARE

CAPITOLO XXXXXI

Albeggia sulle ciglia di Roberto,mentre la luce del sole, invade i suoi occhi.
Piano, piano, emerge dalla luce il viso della barbona, addormentata e china su di lui.
Roberto, guardando le coperte che lo ricoprivano, intuì che la donna aveva vegliato il suo sonno,
o forse gli aveva salvato la vita...Ei, sussurrò sottovoce, ei, sveglia...
La donna sollevando il capo, aprì gli occhi, poi borbottò si vado via...
Ei, sveglia, chi sei??? Nessuna risposta...
Roberto, lentamente, riuscì a liberare le braccia dalle coperte, ruotando il tronco, piano, piano, per non svegliare la barbona. Che odore strano,esclamò!!! L'odore dell'alcol emergeva sugli altri, è una etilista pensò Roberto... Guardandola bene in volto, si accorse che il viso era senza rughe,le mani grandi e affusolate, con le unghia nere, poi notò, una piccola spilla sul cappotto lercio, che riproduceva il simbolo della Croce Rossa. L'avrà trovata da qualche parte pensò Roberto???
Notò,poi, un quotidiano sgualcito dal tempo, fuoriuscire da un borsone adagiato vicino alla panchina. Incuriosito l'ho prese per leggerlo. Notò che il giornale era ripiegato fra le pagine della cronaca,guardando una grande fotografia che sovrastava un titolo a grandi caratteri, gli parve di riconoscere il viso della donna che adesso lo sovrastava...
Leggendo il titolo: Bimbo muore dopo un semplice intervento chirurgico alle tonsille.
La dottoressa responsabile dell'intervento risulta indagata per omicidio colposo.
Poi lesse il nome della donna sotto la fotografia, richiuse il giornale, riponendolo di nuovo nel borsone. Ei, Alessandra, svegliati, adesso con voce alta!!! Sveglia!!!
Alessandra trasalì, da un lungo sonno, come se avesse dormito degli anni...
Si guardò intorno, come se cercasse il viso di qualcuno che l'avesse riconosciuta,
come se per un istante fosse ritornata alla vita.
Chi sei??? Chiese a Roberto intimorita...Sono uno sfigato come te, disse Roberto sorridendo, stanotte mi hai salvato la vita...Grazie mille, disse Roberto, alzandosi dalla posizione supina, ma in quel momento Alessandra lo abbracciò, come se Roberto fosse qualcosa che aveva trovato e voleva tenere con sè...Come tutti gli oggetti che si trascinava, nel suo peregrinare di barbona, ma quelle povere cose,erano ancora un flebile legame con la vita...Roberto, non oppose resistenza, anzi le fece una carezza, stai tranquilla, non vado via, guarda, voglio solo sedermi al tuo fianco,
per aiutarti, a ritornare...Alessandra, sorrise, poi cercando nel borsone,tirò fuori un pacchetto di biscotti, aprendolo ne offrì a Roberto, poi guardando verso l'infinito, pianse...
Questa notte, disse Roberto, sei stata un grande medico, mi hai salvato la vita...E stata la tua memoria, a porre in atto quelle dinamiche contro l'assideramento, grazie Alessandra, si, perchè tu, ti chiami Alessandra!!! Ti ricordi??? Ricordi la tua vita, i tuoi sogni, le tue speranze???
Ho letto l'articolo, non è stata colpa tua, è un incidente che può succedere a qualsiasi medico,
lo shock anafilattico è sempre in agguato, sai, penso che anche Esculapio, al posto tuo, non avrebbe potuto far nulla per salvare la vita a quel bambino...Nella sua epoca non esistevano gli anti-staminici, si, proprio quelli, somministarati prima dell'anestesia, scongiurano il rischio dello shock anafilattico...la loro somministrazione prima degli oppiacei, attiva il recettore off, delle cellule staminali immunitarie, in contrapposizione al recettore on, che l'attiva e in alcuni casi la scatena...Mentre Roberto, spiegava ad Alessandra come fare prima di ogni intervento,
con la coda dell'occhio vide una figura femminile avvicinarsi lentamente...
Roberto, alzando lo sguardo riconobbe Orchidea, che con il rimmel sulle guance, esclamò:
sei vivo, vivo...buttandosi fra le braccia di Roberto...Sono felice...Si abbracciarono Roberto, Orchidea e Alessandra, un nuovo giorno cominciava, con una luce nuova negli occhi di Alessandra...Le parole di Roberto, avevano rimosso un blocco di anni...Si guardò i vestiti,
come se in quel momento fosse nuda, appena partorita dalla guarigione...Quello che lei aveva cercato per anni, appariva chiaro nella sua mente: la prevenzione è l'arma vincente contro lo shock anafilattico, sempre e in ogni caso,ogni qualvolta si somministra una sostanza estranea a fini invasivi, per un intervento chirurgico, che all'apparenza sembra di routine...
Si alzò dalla panchina barcollando, come se stesse imparando a camminare, lentamente si avviò verso la fontana, sul ciglio del marciapiedi, mise la testa sotto l'acqua: urlando io sono Alessandra, e sono viva...
Roberto e Orchidea, piansero guardandola rinascere...
Roberto, guardando Orchidea esclamò: tu mia cara, hai qualcosa da farti perdonare!!!
Si, annuì Orchidea...Porta Alessandra a casa tua, ridagli la vita che aveva perduto...
Vi aspetto tutte e due al congresso, stasera si gioca a scacchi...
con gli anticorpi...
Roberto, guardandole andare verso casa di Orchidea, raccolse i borsoni di Alessandra, poi buttandoli nell bidone della spazzatura trattenne il quotidiano, che aveva distrutto la vita, la vita di Alessandra, con l'accendino gli diede fuoco...
Raggiunse l'albergo con passo veloce, pensando a Greta:
Amore mio:
Amore,
che tracimi l'infinito, con un semplice battito
del cuore.
Amore,che mai dimentica e sempre vive
sulle ali di un refolo di vento,
a raso del mare, sulle ciglia del cielo
fin dove,
il tuo sorriso
è
il mio cuore


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