lunedì 12 aprile 2010

" LA CASA SUL MARE "



LA CASA SUL MARE
CAPITOL XXXXX
Roberto, mentre il taxi, sfrecciava verso casa di Orchidea, mise una mano sulla spalla del taxista, si fermi quì disse...L'auto rallentando, lentamente si affiancava a ridosso del marciapiede...si fermò quasi senza scossoni...Roberto, mentre scendeva dal taxi, guardando Orchidea, sorridendole esclamò: scusami, ma non sto bene...
Si avviò a piedi verso l'albergo, barcollando...
L'alcol del vino mischiandosi al farmaco che Orchidea gli aveva somministrato a suo insaputa, aveva creato una miscela tossica...Si appoggiò ad una panchina, in un giardinetto vicino all'albergo, poi si mise in bocca l'indice e il medio della mano destra, per stimolare il vomito...
Vomitò l'anima Roberto, liberandosi della tossicità delle tossine...
Poi bevve dell'acqua ad una fontana pubblica che costeggiava la strada, e mentre si bagnava la fronte vide l'ombra di Orchidea, che gli stava accanto nel riflesso del lampione.
Senti, la sua voce dire : è colpa mia, e mentre piangeva, cercò di soccorrerlo...
Cosa mi hai somministrato, chiese Roberto??? Del viagra, rispose Orchidea...
Ma tu sei una pazza da legare, esclamò Roberto!!! Potevi uccidermi, per una stupidata, quello è un farmaco che va somministrato solo in certi pazienti e con il consenso medico...
Perdonami!!! Sussurrava Orchidea...
Sono pieno di biossido d'azoto, esclamò Roberto, trova una farmacia aperta, e compra una confezione di carbone vegetale, ti aspetto quì sulla panchina...
Orchidea risalendo sul taxi, parti alla ricerca di una farmacia aperta...
Roberto, sentendo il cuore che pulsava sulle tempie, si sdraio sulla panchina, cercando di rilassarsi, attuando una tecnica training autogeno...Le conoscenze mediche, in quel momento gli salvarono la vita: il cuore cominciò a rallentare a valori normali, mentre la pressione sangiugna rientrava nei valori fisiologici, e nonostante, l'erezione incontrollata riusci ad urinare, adesso i suoi reni, lo liberavano dalle tossine...
Si sdraiò di nuovo sulla panchina, continuando con il training autogeno, adesso si mise sotto la testa la giacca, restando in camicia...al freddo della notte...
Orchidea, tornando con il taxi, cercava Roberto con lo sguardo dalla strada, ma Roberto sdraiato sulla panchina era invisibile...
Sarà andato in albergo, pensò Orchidea...Pagò il taxi, poi con passò veloce andò verso l'albergo, convinta di trovarlo in camera...
Roberto, si era addormentato sulla panchina, il suo cuore, adesso era sceso sotto le pulsazioni vitali, mentre il freddo, per mano lo accompagnava verso la morte bianca...
Di lì, a poco, sopraggiunse una barbona che era solita dormire sulla panchina dove Roberto stava morendo...La donna lo guardò sorridendo, poi lo coprì con delle coperte puzzolenti, e con del cartone gli costruì intorno al corpo un riparo dal vento.
Sedendosi sull'angolo della panchina, adagiò la testa di Roberto sulle sue gambe, poi con la mano destra, gli massaggiava il cuore con un leggero strofinio...
Adesso la luna, illuminava il volto di Roberto, la povera barbona, senti che il calore del corpo di Roberto riprendeva vigore, e continuando a massaggiargli il torace, lo coprì con un'altra coperta di lana...Ora Roberto, entrava in un sogno, parlando nel sogno esclamo: Amore mio...
Ei, esclamò...la barbona..., non farti venire idee strane!!! Poi vide che Roberto stava sognando, e sorridendo rispose: sono quì Amore...
Roberto, continuando a parlare nel sogno. disse sottovoce: sei la donna più bella del Mondo,
mentre con le braccia cercava nel vuoto...La barbona,sentì risveglarsi in lei un desiderio ormai dimenticato, istintivamente abbracciò Roberto, e baciandolo dolcemente, gli sussurrò
sono io Amore...

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