lunedì 17 maggio 2010

" LA CASA SUL MARE "



LA CASA SUL MARE
PAGINA 83

Si è fatto tardi, devo andare in aereoporto, disse Roberto ad Orchidea, il volo per New York, è fra un'ora. Si, rispose Orchidea, ti accompagno...
Il tragitto dall'albergo all'aereoporto, fu un mare di silenzio, Orchidea piangeva... con le mani strette sul volante del taxi...Roberto, guardava il sole albeggiare sull'orizzonte...pensando ai risultati del congresso!!! Chissà, forse stiamo entrando in un'epoca nuova...
Guardando le stelle sulle ciglia di Orchidea, esclamò sottovoce...
Ci sarà un'altra vita...Dimmi, disse Orchidea singhiozzando, se per un attimo, per un istante, sei stato mio veramente??? Roberto, la baciò dolcemente, in un silenzio di mare, nell'aurora che tracimava di luce il cielo e il cuore...
Ora, il dolce sorriso di Orchidea, asciugava la rugiada sulle guance, mentre le parole restavano sulle labbra, come se il loro eco, le avesse precedute:
Voglio che tu sappia una cosa riprese Orchidea...
Quì, nel mio cuore, avrai sempre il mio Amore, e la mia casa sarà sempre la tua, ogni volta che mi cercherai, mi troverai...
Lo sò, rispose Roberto...
Entrando in aereoporto, Roberto, girandosi verso il taxi, vide Orchidea curva sul cuore...
Come se ascoltasse l'infinito, nella voce del mare...
La voce dello spiker, lo fece trasalire: i signori passeggeri per New York, sono pregati di affrettarsi all'ingresso volo 667...
Roberto, incamminandosi lentamente verso l'ingresso volo, notò Erina e Debora, precederlo verso il check-in: oh, no, esclamò...si salvi chi può...
In quel momento fu affiancato da una donna dall'apparente età di cinquantanni, vestita da hostess:sono Luisella Alfonsita Decana, tenga questa lettera, ci sono le istruzioni, per recuperare le 24 ore, si il il suo bagaglio rubato a New York, il suo amico Galileo vuole che lei vada a trovarlo in ospedale a New York, prima di ripartire per l'Italia...Deve comunicarle un'idea su una grave patologia di cui lui è affetto...Tenga, quì c'è la mia email, di qualunque cosa lei abbia bisogno, può contare su di me...
Sarò sull'areo per New York, per proteggerla dai servizi segreti stranieri, ho già visto due agenti del contro spionaggio, precederla al check-in...
Roberto salendo sull'aereo, pensò: sono sempre stato convinto che in medicina non ci fosse nulla di segreto...Eppure devo ricredermi...i militari usano la biologia per scopi bellici...
Si fermò a metà scaletta, vedendo un militare in uniforme mimetica attraversare la Hall dell'aereoporto...Scese i gradini velocemente, pensando non ci si può fidare di nessuno...
Raggiunto il soldato, presso la biglietteria, gli punto una penna biro, sulla schiena spingendo con forza, gli sussurrò all'orecchio: se non vuoi finire la tua carriera oggi, seguimi verso la toilette del bar di fronte...Giunti nella hall della toiilette; Roberto, con un colpo di Caratè alla nuca, stese il soldato...Però, esclamò, nonostante i mie cinquantanni suonati sono ancora in forma...
Roberto, conoscendo le tecniche del caratè vitale, risparmiò la vita alla sua vittima, dormirà per un'oretta, pensò...considerando il micro trauma inferto al cervelletto...un micro ictus aveva interrotto i circuiti della coscenza, con la cougulazione del sangue fra le sinapsi.
Indossando la mimetica, si accorse che aveva steso un generale a cinque stelle, guardando il documento di ricoscimento, lesse Generale di Stato Maggiore, con incarichi speciali...
Bene esclamò, con incarichi speciali, mi consente un'ampia libertà di movimento...
Chiuse in uno sgabuzzino il malcapitato, poi, con uno poderoso calcio inferto con gli anfibi fece saltare il tondino della serratura, nascondendolo fra i rifuiti di un cestino ubicato sotto i lavandini della toilette...Dei suoi indumenti, recuperò solo il laser che gli aveva regalato, Hay...
Indossando la mimetica, si accorse che gli calzava a pennello, anche il berreto da battaglia, era al suo posto...
Si avviò veloce verso l'ingresso volo, le guardie preposte all'ingresso persone, guardadolo, arrivare spedito, fermarono la coda di persone all'ingresso, mentre Roberto, con il laser in mano lampeggiava sul soffitto e sulle divise delle guardie, come se comunicasse degli ordini a dei soldati nascosti fra le infrastrutture dell'aereoporto...
Nessuno, pensò di fermarlo. ne tanto meno chiedergi chi fosse???
Roberto prese posto sull'aereo, al numero riservato a lui, Luisella Alfonsita Decana, si sedette vicino a lui, mossa azzardata, esclamò...Intanto Debora ed Erina si erano sedute ai posti davanti a loro, annuendo che la missione procedeva a vele spiegate...Roberto, intuendo che la squadra da combattimento, cominciava a prendere forma e obiettivi, esclamò a voce alta: al mio segnale scatenate l'inferno...

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.