venerdì 7 maggio 2010

" LA CASA SUL MARE "


" LA CASA SUL MARE

CAPITOLO XXXXXXXVI

Mai dirsi addio, disse Hay, mentre Roberto, baciandola teneramente, sussurrava: abbi cura di te...
Ora, la luce della sera, dipingeva il suo acquerello sul cielo, Roberto, girandosi, vide Hay, entrare in quel tempio antico, dove un antico mistero, restava irrisolto, chi erano i costruttori delle grandi sfere, e perchè, i nuovi costruttori di palazzi, avevano taciuto, un tesoro di inestimabile valore, archeo-culturale, come se l'nteresse economico, prevaricasse la storia dell'Umanità....
Roberto, avviandosi verso l'albergo, pensava alla sfericità di quelle pietre, al tempo impiegato per raggiungere una cosi elevata approssimazione, e poi, quella conoscenza astronomica, sul numero esatto dei pianeti, ma ne mancava uno, quello dal colore azzurro come la Terra...
Forse, perduto per sempre, forse mai esistito, forse solo intuito, molti lo chiamano il pianeta " X ", altri, cose dell'altro Mondo, eppure Roberto, sentiva il richiamo, di quelle sfere...
Avvicinandosi all'albergo, Roberto, vide Alessandra appoggiata al muro, vicino all'ingresso dell'albergo. Cosa fai quì, disse Roberto stupito...ti aspetto da ore, rispose Alessandra, tieni, questa " laurea ad honorem ", conferitami al congresso, è tua...Ma c'è di più, vogliono offrirti una cattedra all'Università, hanno bisogno di te...Roberto, esclamò, tienila tu, poi, la mia vita, chissà quanto tempo mi rimane da vivere...Ho un Amore grande che mi aspetta, sul ciglio del mare...
Alessandra, ora, si avvicinava, abbracciando Roberto: tienimi stretta, come fa un fiore, come una piccola farfalla, prima che la rugiada, ci dissolva nel sorriso del Sole...
Non posso vivere quì, esclamò Roberto, devo ripartire...
Devo ritornare al mare, io Amo una Sirena...
che vive d'albe e tramonti...
Ed io sono il suo mare, lei senza di me morirebbe, lei vive di gioia e di poesia,
a volte muore nel mio dolore, poi rinasce in un sorriso,
a volte rimane sull'orizzonte, il silenzio,come una stella che mai tramonta...
Guarda questo sale sulle mie ciglia, non è mio, è il cuore di Musetta...
Alessandra, arrotolando la laura ad Honorem nella tasca di Roberto, allontanandosi sussurrò:
ci sarà un'altra vita...Roberto, stralunato, si avviò verso l'albergo, mentre il cuore sulle ciglia sussurrava: domani...
Ora, solo, si sdraiò, sul letto della camera, pensando, per la prima volta alla morte...
Se morissi, domani, non potrei rivederla...non potrei dirgli quello che sento per lei...
Ho forse, sarebbe egoistico, dirglielo...eppure, io l'Amo, ripensando alle parole di Alessandra:
ci sarà un'altra vita per noi...Roberto, ripensando alle persone care che aveva visto morire, agli amici, e che mai più aveva rivistò, pianse in un silenzio di mare...
mentre la luna emergeva nell'ultimo sorriso del sole...
Ora Greta, era davanti ai suoi occhi: Amore mio, sussurrava il cuore di Roberto...
Mentre il mare tracimava il tempo e lo spazio, la forza del cuore, curvava il cielo,
la voce di Roberto ora attraversava l'Infinito: non solo per una vita Amore...
Per sempre...
Il ticchettio sulla porta, fece trasalire Roberto, guardando l'ora sulla parete, vide che erano le 20,00...chi sarà mai...ripensando ad Orchidea...ma certo, è lei...Roberto andò ad aprire la porta. piano, piano, come se non sapesse chi bussasse...Ora Orchidea, bellissima nel suo vestito da sera, era davanti a lui: posso entrare??? Roberto, tenendola sospesa sulla porta, esclamò, sono stanchissimo, non ho voglia di uscire...Orchidea, sorridendo, e chi vuole uscire...Pupi...


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