Roberto de la Grive, tra il luglio e l'agosto
del 1643, a
seguito di un naufragio, vaga per giorni
su una zattera finché trae salvezza arrampicandosi su una nave, la Daphne che
si trova in una baia a circa un miglio da un'isola. La nave è apparentemente deserta. Man mano che
procede nell'ispezione, osservando l'ambiente circostante, riprende le sue
forze e scrive lettere ad una signora, narrando le vicende presenti e
ricordando episodi passati. È sofferente agli occhi, quindi si muove ed agisce
solo dopo il crepuscolo. Non sa nuotare sicché si trova nella situazione di
"aver fatto naufragio su una nave deserta". A dire il vero la Daphne sembra
abbandonata da poco: è ricca di viveri e ha una buona scorta d'acqua.
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